martedì 22 gennaio 2019

Elio Lannutti, antisemita a sua insaputa

Elio Lannutti (click per ingrandire)
I Protocolli dei Savi Anziani di Sion sono il frutto di quella che oggi si definirebbe un'azione di depistaggio operata dal capo del Servizio Segreto Imperiale dello Zar Nicola II, tale Pyotr Ivanovich Rachovsky, volta a screditare il nascente movimento bolscevico sfruttando il già forte sentimento antisemita serpeggiante in Russia.
Per compiere la sua opera di disinformazione Rachovsky fece riferimento ad un libello francese del 1864 di Maurice Joly intitolato Dialogo agli inferi tra Machiavelli e Montesquieu, che a sua volta si ispirava ad un romanzo di Eugène Sue dal titolo I Misteri del Popolo.
La copertina dei Protocolli,
edizione russa del 1912
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I Protocolli furono pubblicati in numerose edizioni da Sergej Aleksandrovič Nilus, un religioso consigliere dello Zar, che inventò di averli rinvenuti in una base sionista francese. In seguito alla rivoluzione del 1917 i nobili russi espatriati diffusero milioni di copie dei Protocolli in tutta Europa, contribuendo così ad alimentare la teoria secondo la quale dietro la Rivoluzione d'Ottobre ci fossero in realtà i Giudei.
I Protocolli arrivarono in Germania nel 1918 grazie ad Alfred Rosemberg, un fuoriuscito estone che sarebbe in seguito diventato uno dei massimi ideologi del Partito Nazionalsocialista, processato a Norimberga nel 1946 e condannato a morte per crimini contro l'umanità. Rosemberg teneva delle letture pubbliche dei Protocolli durante le quali ebbe modo di conoscere Adolf Hitler e di intraprendere la sua scalata all'interno del partito nazista.