martedì 5 novembre 2024

Il pistola fumante

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Babbo Natale anticipato per Emanuele Pozzolo, protagonista della vicenda mai chiarita fino in fondo dello sparo di Capodanno, premiato con un ruolo di prestigio in Commissione Difesa alla Camera.
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La notte del 1° gennaio di quest'anno un colpo di pistola ferì ad una gamba Luca Campana, genero del capo scorta del deputato e sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro (anch'egli di FdI). Sull'arma, una North American Arms cal. 22 di proprietà di Pozzolo, il Ris dei Carabinieri ha rilevato oltre a quelle del deputato le impronte di altre due persone.
Pozzolo, indagato per lesioni aggravate, s'è fin dall'inizio dell'inchiesta dimostrato reticente (risultato positivo al test dello stub sul corpo, ha opposto l'immunità parlamentare per evitare quello sugli abiti); il 7 gennaio il Corriere della Sera riportava un'indiscrezione secondo la quale due testimoni avrebbero dichiarato di aver visto il deputato (nel frattempo sospeso dal collegio dei probiviri di Fratelli d'Italia) sparare colpendo Luca Campana ad una gamba.
Secondo quanto riportato da La Repubblica Pozzolo avrebbe dichiarato in un interrogatorio del 13 gennaio che il colpo sarebbe partito accidentalmente mentre l'arma era impugnata proprio da Pablito Morello, il poliziotto penitenziario capo scorta del sottosegretario alla Giustizia.
Dopo una serie di tentativi andati a vuoto il 30 settembre scorso è stato raggiunto un accordo tra Pozzolo e Luca Campana e quest'ultimo - dietro il risarcimento del danno - ha accettato di ritirare la denuncia per lesioni.
Lo scorso 9 ottobre s'è tenuta l'udienza preliminare nella quale sono stati rifiutati il patteggiamento e il rito abbreviato; l'udienza è stata aggiornata al 20 novembre.

domenica 3 novembre 2024

Quel galantuomo di Montanelli

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C'è una certa "sinistra" revisionista che vorrebbe riabilitare la figura di Indro Montanelli, il pedofilo stupratore di bambine assurto al ruolo di maître del giornalismo libero e indipendente.
Montanelli era un uomo di me*da, così come quei suoi commilitoni che, quando la bambina scelta per essere ingroppata come una vitella osava opporre resistenza, veniva gratificata da un palo appuntito lungo tre metri, introdotto nella vagina e issata verso il cielo affinché le coetanee fossero ridotte a più miti consigli.
Quelli erano gli "italiani brava gente" protagonisti dell'invasione coloniale in Etiopia, con buona pace di Marco Travaglio che, ancora riconoscente al proprio Padrino, ne tesse le lodi sperticate.
 
Un ritratto del verme, da ventitre anni cibo per i propri simili, è tracciato in quest'articolo scritto da Laura Berti per Globalist: [
https://bit.ly/3NOUe2H
].
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giovedì 31 ottobre 2024

Telegram, condannati gli stalkers di Matteo Bassetti

Buongiorno.
 
È di ieri la notizia secondo la quale cinque stalkers facenti capo al canale Telegram "Basta Dittatura" hanno patteggiato pene comprese tra gli 8 mesi e 1 anno e 4 mesi per i reati di stalking di gruppo e istigazione a delinquere con conseguente condanna alle provvisionali da versare a favore di Matteo Bassetti, oltre alle spese legali. Del gruppo fanno parte altri quattro imputati che, avendo optato per il rito ordinario, saranno in aula il prossimo 11 febbraio 2025.
La vicenda ha avuto inizio nell'agosto del 2021, quando un 37enne originario di Sanremo ma domiciliato a Trento, molto attivo nel canale Telegram, diede inizio ad una feroce campagna di stalking telefonico nei confronti del prof. Bassetti invitando gli altri iscritti a fare altrettanto e a compiere azioni violente ai danni dell'infettivologo.
Lo stalker ha patteggiato lo scorso 8 ottobre una condanna a 10 mesi di reclusione (pena sospesa) e mille euro di multa per stalking e istigazione a delinquere.
Il canale Telegram "Basta Dittatura", che nel 2021 contava oltre 40.000 iscritti, si trova oggi ad averne appena 2.999.
Quando la nave affonda, i topi scappano 😎
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domenica 27 ottobre 2024

IT-Wallet, non avrai il mio scalpo!

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 Buongiorno e buona domenica.

Ecco alcuni suggerimenti per evitare di sottostare al controllo dei PoteryForty® che, tramite l'odioso strumento dell'#itwallet, vi vogliono schiavi (ma vi avranno ribelli).
In alternativa potreste sempre rivolgervi all'avvocato Alessandro Fusillo, idolo di #novax, V_V, e complot-tardi in generale, nonché geniale ideatore della campagna "Sorci Verdi", che di protezione dei dati personali se ne intende...
Il vulcanico leguleio, di concerto con l'aspirante Premio Pulitzer Matteo Gracis, previa raccolta fondi per sostenere l'iniziativa, promosse un esposto collettivo contro Roberto Burioni, raccogliendo i dati personali (nome, cognome, documento d’identità, codice fiscale) di 1533 donatori e pubblicandone oltre un terzo su Google Drive senza alcuna protezione. Il file ha avuto 19000 downloads e oggi, con tutta probabilità, qualche nullatenente cambogiano scorrazza con una fuoriserie intestata a "Pollower di Fusillo n. 281". Un vero genio!
La tragicomica vicenda è riassunta in un ottimo articolo della Scalza[¹], del quale vi consigliamo la lettura.
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[¹] L'Opinionista Scalza : «Burioni, Gracis e Fusillo: anatomia di una disfatta» | Link: [https://bit.ly/4e3jkVW]
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venerdì 25 ottobre 2024

Vicenda Turetta: Sandro Torella si arrampica sugli specchi

 Trentanove.

Tanti sono i post coi quali Sandro Torella, il comico che non fa ridere, ha tentato disperatamente di dimostrare - supportato dai propri bavosi pollowers - che Filippo Turetta, l'omicida reo confesso di Giulia Cecchettin, fosse un personaggio di fantasia.
Ora che il processo ha avuto inizio e l'imputato è presente in aula il guitto si esibisce in un doppio carpiato all'indietro in un patetico quanto inutile tentativo di recuperare qualcosa che non ha mai posseduto: la credibilità.
 
 

Matteo Salvini respinge le accuse di razzismo rivolte alla Lega

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È risentito, lo sbocchinatore di salami, perché "questo signore (che si qualifica come medico, sociologo e pure criminologo)" ha indicato la Lega come principale responsabile del dilagante razzismo nel Belpaese solo perché galantuomini come
- Mario Borghezio (quello che spruzzava il DDT sui sedili dell'autobus dopo che ci si era seduto un ne*ro) definivano l'Italia "Repubblica del bonga bonga";
- "Quando vedo la Kyenge penso a un orango" (Roberto Calderoli sull'ex ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge);
- "Secondo qualche giudice, qui in Italia possono arrivare cani e porci", è l'ultima di una serie infinita di perle razziste e xenofobe del Coso delle Infrastrutture.
E che dire delle trojate che il generaglio Vannacci, l'ultimo fuoriclasse arruolato come portabandiera del Klan, vomita quotidianamente (su Egonu, la storiella del tram per toccare la pelle nera e vedere l'effetto che fa...)?
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Ciò che l'imputato di sequestro plurimo di persona aggravato e abuso di atti d’ufficio finge di ignorare è che i rilievi evidenziati l'altro ieri a "Di Sera" su Rete 4 sono gli stessi mossi nel nuovo rapporto ECRI (Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza) sull’Italia[¹]:
«Per quanto riguarda la lotta ai discorsi d’odio, le autorità dovrebbero organizzare una campagna di sensibilizzazione al fine di i) creare una migliore comprensione da parte del pubblico generale della portata dei discorsi razzisti e di altre forme di discorsi d’odio e del danno che essi causano agli individui e alle comunità interessate e ii) promuovere l'uguaglianza, la diversità ed il dialogo interculturale e interreligioso, ponendo in particolare l’accento sui contributi positivi delle persone con origine migratoria, dei Rom, dei membri delle comunità ebraiche e musulmane e delle persone di origine africana alla società nel suo complesso».
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[¹] ref.: Razzismo e intolleranza, il nuovo rapporto ECRI sull’Italia | Link: [
https://bit.ly/3YmTVkw
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giovedì 24 ottobre 2024

I camerati silurano il "pederasta" Francesco Spano

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Non s'è ancora spenta l'eco del Boccia Gate che un'altra soap-scandalo travolge il Ministero della Cultura. Secondo l'anticipazione di Sigfrido Ranucci, domenica 27 ottobre Report inaugurerà la nuova stagione con un servizio sul nuovo scandalo che, secondo il conduttore, vedrebbe coinvolte "alte cariche di Fratelli d’Italia", riguarda Francesco Spano, nominato Capo di Gabinetto dal ministro Giuli al posto di Francesco Gilioli (gradito a Ignazio La Russa, che non ha preso bene la sostituzione).
 
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La nomina di Spano, omosessuale e sposato con un uomo, ha scatenato i settori più oltranzisti del partito del Presidente della Consigliessa, i movimenti pro-vita e i giornalisti di destra: da Maurizio Belpietro a Francesco Borgonovo, da Mario Giordano a Nicola Porro, è stata una settimana di attacchi durissimi, culminati ieri con le dimissioni irrevocabili di Spano ad appena dieci giorni dalla nomina.