Report riaccende i riflettori sull'intricatissimo verminaio dell'affaire Santanchè.
Il
servizio, della durata di oltre un'ora (da 1:00:55 a 2:07:30)[¹], si
apre con l'intervista a Mirko, figlio di Luca Ruffino, l'imprenditore
che il 5 agosto 2023 si è tolto la vita, che attribuisce il gesto del
padre alla débâcle finanziaria seguita alla decisione di investire in
Visibilia - l'azienda editoriale della ministra #Santanchè
- fino a diventarne il presidente. Nell'operazione sarebbero stati
coinvolti, secondo Mirko Ruffino, anche il presidente del Senato #IgnazioLaRussa
assieme ad altri personaggi del suo entourage, in particolare con
Alberto Compagnoli, socio in affari di Marco Osnato, genero del fratello
di La Russa.
L'inchiesta prosegue con l'intervista a Federico Vergari, ex direttore di PC Professionale, una delle testate del gruppo #visibilia,
che ha ricostruito il calvario proprio e dei redattori del magazine per
poter ricevere i compensi dovuti dall'editore, fino al definitivo
tracollo del maggio 2022. A supporto delle dichiarazioni di Vergari
Report ha trasmesso l'audio di una riunione coi redattori nella quale
Daniela Santanchè dice testualmente: «Ho voluto fare questa riunione
perché stiamo riorganizzando la nostra casa editrice. Spero che venerdì
firmeremo anche con i tre giornalisti di Visto. Per farvela breve,
stiamo facendo un accordo per il quale loro avranno il 50% dello
stipendio ma lavoreranno il 100%». Di quel 50% una parte avrebbe dovuta
essere erogata dall'INPS in regime di contrattazione di solidarietà,
cioè con lo stesso escamotage adottato durante l'emergenza Covid per il
quale Daniela Santanchè, il compagno Dimitri Kunz e le due società
Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria sono sotto processo a
Milano per truffa ai danni dell'Inps, costituitasi parte civile.
Una
gestione, quindi, più che allegra quella della ministra del Turismo,
che ha dovuto chiamare in soccorso suo e di Dimitri Kunz gli amici più
fidati, tra i quali spicca Flavio Briatore, che nel 2021 acquistò -
secondo Report - le quote del Twiga in mano alla ministra e al compagno
per un milione di euro da versare nelle casse del gruppo Visibilia,
debitore nei confronti del fisco di 984mila euro e sotto inchiesta per
falso in bilancio.
Il servizio
si conclude con una panoramica sugli affari della pitonessa - così la
definisce Dagospia - in quel di Cortina, dove Briatore e Kunz gestivano
insieme l'hotel El Camineto e dove la ministra da anni vorrebbe
costruire un aeroporto sfruttando l'area sulla quale insiste un eliporto
privato di proprietà di un oligarca russo stretto sodale di Putin, tale
Viktor Kharitonin, che cura i propri affari tramite il suo prestanome,
un imprenditore alberghiero kazako, Andrey Toporov, proprietario di
diversi hotel nella località dolomitica.
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[¹] Link al video: [https://bit.ly/3ZAKgrh]
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