venerdì 8 luglio 2016

Pseudomedicina: la truffa del lavaggio epatico

Oggi parliamo di una delle pratiche maggiormente in voga tra i seguaci delle cure alternative: il lavaggio epatico, procedura fai-da-te per la depurazione del fegato e l'eliminazione dei calcoli biliari.
L'efficacia di questa pratica è stata categoricamente smentita in quest'articolo del 2005 dalla prestigiosa rivista scientifica The Lancet in cui vennero pubblicati i risultati di un test effettuato su una donna di 40 anni con calcoli alla cistifellea. L'articolo evidenziava come, dopo aver applicato sulla paziente la procedura per il L.E., il materiale espulso con le feci  non avesse una struttura cristallina e non contenesse affatto colesterolo, bilirubina o calcio come ci si sarebbe dovuti aspettare se realmente si fosse trattato di calcoli. Gli esami effettuati sulla paziente successivamente al trattamento evidenziarono poi come il suo problema di calcoli non fosse affatto risolto.

Andreas Moritz e Hulda Regehr Clark
L'inventore della bizzarra teoria del L.E. è la biologa, zoologa e naturopata D.ssa Hulda Regehr Clark, mentre il suo massimo divulgatore è stato Andreas Moritz (morto di non si sa cosa nel 2012 all'età di soli 54 anni), praticante di ayurveda, iridologia, shiatsu e medicina vibrazionale, autore del best-seller Guarire il fegato con il lavaggio epatico.
La procedura consiste nell'assunzione di un beverone di acqua, olio d’oliva, succo di pompelmo, aceto di mele con l’aggiunta di solfato di mangnesio (sali di Epsom, noti anche col nome di sale inglese) aglio e pepe di Caienna.
Secondo quanto sostiene il Dr. Salvatore Ricca Rosellini, specialista in gastroenterologia ed endoscopia digestiva
«Solo l’idea di poter toglier di mezzo i calcoli biliari con un metodo, anche “fatto in casa”, stimolando la colecisti e somministrando purganti, fa impallidire chi si occupa di queste malattie, come medico o come chirurgo. La reale fuoriuscita di calcoli dalla via biliare non è indolore: potrebbe causare coliche, colangiti e pancreatiti, malattie, in genere, molto gravi. In caso contrario, il “lavaggio” sarebbe solo una speranza di chi propaganda questi “trattamenti” e un’illusione per i pazienti più sprovveduti. Basti pensare che le istruzioni fornite da questi manuali consente «al lettore di disporre della conoscenza necessaria al riconoscimento dei calcoli e fornisce le necessarie istruzioni fai-da-te per rimuoverli, senza dolore, nel comfort della propria casa».
"Prodotti" del lavaggio epatico
Sul web impazzano i resoconti, anche fotografici, di chi pratica questa inutile e potenzialmente pericolosa pseudoterapia. Esistono gruppi Facebook nei quali gli aficionados si scambiano orgogliosi le immagini dei loro "prodotti", rigorosamente recuperati dalla tazza del water e filtrati col colapasta casalingo. Andreste mai a cena a casa di qualcuno di questi soggetti?
C'è anche chi - essendo scettico - ha voluto provare su di sé questa cura prodigiosa; riportiamo soltanto la conclusione del test per non levarvi il gusto di leggere l'intero racconto:
«Beh, per concludere non dico che il lavaggio epatico non faccia sentire meglio, una settimana di succo di mela e due settimane di alimentazione attenta giovano sicuramente alla salute e danno una sensazione di benessere e leggerezza, senza contare l'effetto placebo e il fatto che dopo 24 ore di digiuno e water i giorni seguenti sembreranno per forza un paradiso! Tuttavia dalla mia esperienza vi posso garantire che gli oggetti verdastri espulsi non sono certo ne calcoli e ne preesistenti all'ingestione del beverone.»
Per chi ancora non fosse convinto del fatto che il L.E. sia una colossale bufala, ecco un brano del parere espresso da un altro medico, il Dr. Massimiliano Bellisario, in un post su Facebook diventato in breve tempo virale:
«Peccato che quelli non siano calcoli, ma l’effetto della saponificazione dell’olio d’oliva da parte dell’acido citrico in aggiunta al solfato di magnesio, il sale inglese appunto. Sono verdi per forza di cose, in quanto assorbono la bile all’interno dell’intestino. Un genio ha sfruttato una reazione chimica ben nota per prendere in giro un sacco di gente ed ora, come è successo con Wakefield e i vaccini, sarà praticamente impossibile far cambiare idea a tutti questi “malati della salute”.»
A sostegno del L.E. non poteva mancare la nostra ciarlatana preferita, l'ex-medico D.ssa Gabriella Mereu che, indispettita, contesta così le obiezioni sollevate dal Dr. Bellisario:




E qualcuno ancora si chiede il perché della sua radiazione dall'Ordine dei Medici...

Alla prossima ;-)

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